novembre 17, 2022

Come porre rimedio a costose inefficienze?

Stando a uno studio realizzato da Honeywell, l’efficientamento dei processi consentirebbe ai centri di distribuzione di recuperare quasi 3.000 ore di lavoro all’anno.* Prospettiva allettante, ma volendo procedere a una revisione dei processi, da dove iniziare? Per recuperare ore di lavoro perse, il primo passo consiste nell’identificare i modi per semplificare lo svolgimento delle mansioni da parte dei dipendenti, consentendo loro di spostarsi con la massima rapidità all’interno della struttura

Piccoli ritardi, grandi costi

Anche solo cinque secondi in più nel flusso di lavoro possono intaccare i profitti.1 Processi inefficienti costano caro alle aziende: dal 20 al 30% delle entrate su base annua, secondo una ricerca effettuata da IDC.2

Ora che per andare incontro alle esigenze dei consumatori sempre più aziende devono offrire molteplici modalità per acquistare i propri prodotti attraverso modelli omnicanale, imprese grandi e piccole si trovano a fare i conti con complessità della supply chain inaudite fino a qualche anno fa. Se si desidera massimizzare l’efficienza e la produttività, non si può sprecare neanche un secondo.

Recuperando anche solo qualche secondo nel flusso di lavoro si possono generare risparmi enormi per l’azienda, considerato che le operazioni si svolgono su vasta scala e i numeri vanno moltiplicati, soprattutto a fronte di supply chain particolarmente complesse. Ciò premesso, come venire a capo dell’intricata questione delle inefficienze della forza lavoro nella tua azienda?

 

 

Disponi dei sistemi giusti per la movimentazione dei materiali?

Gli addetti all’evasione degli ordini trascorrono circa il 60% del tempo a movimentare e spostare prodotti all’interno del magazzino.3 Investendo in nuove tecnologie le aziende possono senz’altro rendere più efficienti i flussi di lavoro, ma è opportuno accertarsi che anche i sistemi di base siano all’altezza. Se gli addetti vengono rallentati da carrelli che non sono stati progettati per garantire la massima velocità ed efficienza, nella tua azienda si potrebbero sprecare secondi preziosi.  Adottando soluzioni per il trasporto dei materiali progettate per garantire efficienza e manovrabilità, invece, puoi recuperare il tempo necessario a raggiungere i tuoi obiettivi di risparmio sui costi.

 

Qual è il costo di soluzioni poco ergonomiche?

L’utilizzo di soluzioni poco ergonomiche potrebbe anche esporre i dipendenti a sollecitazioni eccessive, costringendoli a piegarsi e curvarsi durante il trasporto dei materiali. Ciò aumenta il rischio che i lavoratori incorrano in disturbi muscolo-scheletrici, uno dei problemi di salute più frequenti nei luoghi di lavoro, soprattutto nell’industria manifatturiera, nella logistica e nella movimentazione delle merci. Per farsi un’idea dell’entità del problema, basti pensare che il 58% dei lavoratori europei ha dichiarato di essere stato afflitto da almeno uno di questi disturbi.4

I disturbi muscolo-scheletrici hanno ricadute economiche ingenti per le aziende. In media, un problema alla schiena comporta un costo di 17.000 euro per un’azienda. Solo in Germania, a causa dei disturbi muscolo-scheletrici sono andati in fumo 17,2 miliardi di euro per le perdite a livello di produzione (la stima si basa sul costo del lavoro), cifra che sale a 30,4 miliardi di euro se si considera il valore aggiunto lordo (ovvero la produttività sfumata).5 I costi diretti dovuti agli infortuni, alle indennità per malattia e ai congedi sono elevati, ma quelli relativi alla produttività, indiretti e nascosti, sono ancora più ingenti, date le ore di lavoro perdute. Adottando misure preventive si può ridurre il rischio che in futuro questi disturbi si verifichino, ma come ci si può assicurare di disporre delle soluzioni giuste?

 

Una maggiore capacità di carico unita alla massima rapidità

Se i tuoi dipendenti non devono fare sforzi eccessivi per trasportare i materiali da una parte all’altra della tua struttura e possono movimentare carichi maggiori in una sola volta più rapidamente, con più efficienza e sicurezza, allora puoi essere certo di aver adottato la soluzione giusta.

Le soluzioni per la movimentazione dei materiali di RCP presentano caratteristiche dal design ergonomico per garantire la sicurezza degli addetti e aumentare l’efficienza, riducendo al contempo il rischio di disturbi muscolo-scheletrici.

Ad esempio, il carrello ribaltabile in espanso strutturale di RCP consente agli addetti di trasportare agevolmente fino a 272 kg grazie alla sua struttura in resistente espanso industriale e alla sua esclusiva maniglia di guida. Anche il carrello piatto trasformabile di RCP presenta caratteristiche simili: entrambi sono stati progettati per consentire agli addetti di mantenere la postura corretta durante le operazioni di movimentazione, evitando sollecitazioni eccessive grazie a un utilizzo uniforme di muscoli diversi.

Se sei alla ricerca di soluzioni versatili e multiuso per la movimentazione dei materiali, con prestazioni imbattibili in contesti di lavoro difficili, il design unico del carrello trasformabile con struttura ad “A” di RCP coniuga la capacità di carico dei carrelli standard per pannelli e dei carrelli per trasportare barre con la funzionalità di un carrello a due ripiani a elevata resistenza. Risparmia ore di lavoro e denaro consentendo ai tuoi dipendenti di trasportare carichi pesanti e ingombranti con un unico spostamento. Se ogni dipendente impiega qualche secondo in meno per compiere un’operazione di movimentazione, l’effetto complessivo nel tempo diventa notevole. Ampliando lo sguardo, i secondi di lavoro risparmiati e gli spostamenti evitati si traducono in una maggiore solidità economica. Una volta massimizzata l’efficienza nella movimentazione dei materiali, potrai concentrarti sulla riduzione dei costi in altri ambiti.

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* Honeywell, Unlocking Hidden Cost in the Distribution Center.

1 Honeywell, Unlocking Hidden Cost in the Distribution Center.

2 International Data Corporation

3 https://www.logisticsmanager.com/22128-a-picky-process/

4 Ricerca condotta da Panteia, basata sulla quinta (2010) e sesta (2015) edizione dell’Indagine europea sulle condizioni di lavoro (EWCS)

5 Disturbi muscolo-scheletrici lavoro correlati: fatti e cifre, Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

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